Breve storia del Comitato Nazionale per la Valorizzazione dei Beni Storici, Culturali e Ambientali
Il Comitato Nazionale per la Valorizzazione dei Beni Storici, Culturali e Ambientali da anni si dedica a risolvere enigmi legati a grandi personaggi del nostro paese. Misteri connessi alla loro vita e alla loro morte che la storiografia ufficiale non ha risolto. Grazie alla scienza e all’utilizzo delle tecnologie più avanzate, il Comitato è in grado di trovare una soluzione fondata e obiettiva ai molti casi irrisolti che riguardano la storia culturale del nostro paese. Questi nuovi risultati, pur non toccando il valore delle opere e della vita di letterati, filosofi, artisti e scienziati, hanno contribuito a uscire dall’ ambiguità, dalle supposizioni o da asserzione non motivate dai fatti.
L’approccio che caratterizza la ricerca prevede una dialettica e felice sintesi fra le scienze storiografiche e quelle dell’antropologia forense. Coerentemente a questo nuovo modello di ricerca, il Comitato è composto da due staff scientifici: il primo, di natura storiografica, è coordinato dal dott. Silvano Vinceti che riveste anche la carica di presidente del Comitato, l’altro, di natura prettamente scientifica, è coordinato dal prof. Giorgio Gruppioni, ordinario di antropologia ossea all’Università di Bologna. Del comitato scientifico fanno parte varie università italiane. Sono membri dei due staff diversi professori provenienti dalle facoltà umanistiche e artistiche, esperti del D.N.A., degli esami con il Carbonio 14, esami istologici e dei metalli pesanti presenti nei resti mortali.
Tutte queste indagini hanno avuto una ricaduta mass-mediale globale, importanti riconoscimenti da parte di esponenti provenienti dalle più illustri università nonché da centri di ricerca sia italiani che stranieri. Le stesse metodologie e tecniche utilizzate sono state occasioni di simposi e convegni nazionali. Le nostre indagini hanno inoltre suscitato un rinnovato interesse verso la storia culturale del nostro paese: turisti e uomini di cultura da provenienti da tutto il mondo, stimatori dei personaggi medesimi, hanno moltiplicato la loro affluenza verso i luoghi dove quest’ultimi hanno vissuto e/o sono morti, con conseguente valorizzazione e consolidamento dei luoghi stessi, delle opere, della storia e delle strutture turistiche del nostro paese.
Il feed-back generato da tali operazioni ha garantito all’Italia un incremento della promozione -del nostro già stimatissimo patrimonio culturale- a livello mondiale: una tipologia di marketing e comunicazione che ha qualificato e rafforzato l’immagine complessiva che l’Italia offre a tutto il mondo, con conseguente consolidamento delle nostre complessive proposte ed offerte turistiche. Le indagini stesse, essendo di natura interdisciplinare, hanno coinvolto storici, esperti di estetica e di storia dell’arte, oltre che micro-biologici, esperti del D.N.A., antropologi e laboratori per l’accertamento dell’età e autenticità dei resti ossei, accertamento reso possibile grazie all’utilizzo delle tecniche legate al carbonio 14.
Il Comitato Nazionale per la Valorizzazione dei Beni Storici, Culturali e Ambientali da anni si dedica a risolvere enigmi legati a grandi personaggi del nostro paese. Misteri connessi alla loro vita e alla loro morte che la storiografia ufficiale non ha risolto. Grazie alla scienza e all’utilizzo delle tecnologie più avanzate, il Comitato è in grado di trovare una soluzione fondata e obiettiva ai molti casi irrisolti che riguardano la storia culturale del nostro paese. Questi nuovi risultati, pur non toccando il valore delle opere e della vita di letterati, filosofi, artisti e scienziati, hanno contribuito a uscire dall’ ambiguità, dalle supposizioni o da asserzione non motivate dai fatti.
L’approccio che caratterizza la ricerca prevede una dialettica e felice sintesi fra le scienze storiografiche e quelle dell’antropologia forense. Coerentemente a questo nuovo modello di ricerca, il Comitato è composto da due staff scientifici: il primo, di natura storiografica, è coordinato dal dott. Silvano Vinceti che riveste anche la carica di presidente del Comitato, l’altro, di natura prettamente scientifica, è coordinato dal prof. Giorgio Gruppioni, ordinario di antropologia ossea all’Università di Bologna. Del comitato scientifico fanno parte varie università italiane. Sono membri dei due staff diversi professori provenienti dalle facoltà umanistiche e artistiche, esperti del D.N.A., degli esami con il Carbonio 14, esami istologici e dei metalli pesanti presenti nei resti mortali.
Nel corso di questi anni, il comitato ha realizzato le seguenti ricerche: l’individuazione del luogo e dei resti ossei del poeta Matteo Maria Boiardo; la ricostruzione del viso di Dante Alighieri, realizzata in collaborazione con alcuni professori delle università inglesi; lo studio sul luogo do sepoltura e sulla localizzazione dei resti ossei di Giacomo Leopardi; l’apertura delle tombe di Giovanni Pico della Mirandola e di Angelo Poliziano, indagine compendiata da uno studio interdisciplinare che ha portato alla soluzione dell’irrisolto problema della loro morte; l’individuazione del luogo di sepoltura e dei resti mortali del grande maestro Michelangelo Merisi da Caravaggio; la ricerca inerente al luogo e ai resti di sepoltura di Lisa Gherardini Del Giocondo, modella che con molte probabilità ispirò il celebre dipinto La Gioconda di Leonardo da Vinci; infine, l’individuazione e la decodificazione di alcune lettere nonché del numero 72 presenti all’interno del quadro La Gioconda di Leonardo da Vinci, opera attualmente conservata presso il museo Louvre in Francia.
Tutte queste indagini hanno avuto una ricaduta mass-mediale globale, importanti riconoscimenti da parte di esponenti provenienti dalle più illustri università nonché da centri di ricerca sia italiani che stranieri. Le stesse metodologie e tecniche utilizzate sono state occasioni di simposi e convegni nazionali. Le nostre indagini hanno inoltre suscitato un rinnovato interesse verso la storia culturale del nostro paese: turisti e uomini di cultura da provenienti da tutto il mondo, stimatori dei personaggi medesimi, hanno moltiplicato la loro affluenza verso i luoghi dove quest’ultimi hanno vissuto e/o sono morti, con conseguente valorizzazione e consolidamento dei luoghi stessi, delle opere, della storia e delle strutture turistiche del nostro paese.
Il feed-back generato da tali operazioni ha garantito all’Italia un incremento della promozione -del nostro già stimatissimo patrimonio culturale- a livello mondiale: una tipologia di marketing e comunicazione che ha qualificato e rafforzato l’immagine complessiva che l’Italia offre a tutto il mondo, con conseguente consolidamento delle nostre complessive proposte ed offerte turistiche. Le indagini stesse, essendo di natura interdisciplinare, hanno coinvolto storici, esperti di estetica e di storia dell’arte, oltre che micro-biologici, esperti del D.N.A., antropologi e laboratori per l’accertamento dell’età e autenticità dei resti ossei, accertamento reso possibile grazie all’utilizzo delle tecniche legate al carbonio 14.